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La logistica distributiva, sebbene non sia caratterizzata dall’introduzione delle tecnologie più avanzate, vive ancora oggi di tradizioni tramandate nel tempo che minano la piena ottimizzazione dei trasporti. Eppure, esistono diversi strumenti e tecniche che, se bene implementati e utilizzati, permetterebbero considerevoli recuperi di efficienza. In questo articolo vedremo come sia possibile ottimizzare i trasporti concentrandoci sulla fase specifica della pianificazione dei trasporti.

La pianificazione dei trasporti: un’attività per apprendisti stregoni?

Nella prima parte dell’articolo, “La pianificazione dei trasporti: un’attività per apprendisti stregoni?” abbiamo capito come questo processo della logistica distributiva venga considerato spesso un’attività indecifrabile, ad uso esclusivo degli addetti ai lavori. La causa di questa “credenza” è in realtà collegata alla scarsa conoscenza delle attività che portano ad una organizzazione efficiente delle consegne. Negli anni i sistemi informativi a supporto del processo si sono decisamente evoluti anche se non sempre l’organizzazione ha saputo coglierne le opportunità e i vantaggi, trascurando in gran parte l‘obiettivo finale, ovvero l’ottimizzazione dei trasporti.

La tecnologia al servizio dell’ottimizzazione dei trasporti

In questo articolo entriamo nel merito dei sistemi di pianificazione più evoluti che sfruttano tutti gli strumenti che, nel tempo, sono stati creati: il GPS, la cartografica, i sistemi di comunicazione, etc. Si tratta per altro degli stessi sistemi che, normalmente, tutti noi utilizziamo con i navigatori satellitari a bordo delle nostre auto o via app su smartphone; più evoluti e complessi sicuramente, ma con la medesima logica di fondo.

In un’attività di consegna, l’algoritmo di definizione del percorso da seguire in un tragitto non tiene conto solamente della posizione, della destinazione e della cartografia (con sensi unici, limitazioni di viabilità, ecc.), ma anche di tutta quella serie di informazioni che, a memoria, il pianificatore e l’autista utilizzano per determinare ed eseguire il piano delle consegne. Sfruttando la velocità di calcolo del computer, in automatico e in tempi brevissimi si possono mettere a confronto diverse soluzioni scegliendo poi, fra queste, quella più conveniente al fine di ottimizzare la consegna. Certo, lo sforzo iniziale di “insegnare” al computer tutti i vincoli e parametri da considerare non è da trascurare ma, a ben vedere, è probabilmente meno oneroso che formare un nuovo pianificatore. Un altro vantaggio dell’affidarsi alla tecnologia è quello di eliminare le ansie della Direzione aziendale circa un reparto soggetto a criticità e limitato nelle dimensioni dal numero di mezzi da seguire.

Come cambia il ruolo del pianificatore dei trasporti

Quindi stiamo parlando di un’ottimizzazione dei trasporti tutta in automatico e senza pianificatori?Certamente no, ma il lavoro del pianificatore cambia radicalmente: da “inventore” dei giri di consegna a manutentore del sistema, con il continuo aggiornamento dei parametri da utilizzare e il controllo dei risultati a fronte di variazioni di configurazione del sistema stesso (nuovi clienti o nuovi mezzi). Quindi non solo un pianificatore ma anche un simulatore di nuove configurazioni.

Vediamo un esempio concreto: recentemente OPTA ha affiancato un cliente nell’implementazione di uno di questi sistemi. Partendo dalla fotografia della situazione attuale sono stati definiti e rilevati tutti i parametri necessari per alimentare il sistema (georeferenzazione dei punti di presa e di consegna, orari di accettazione delle merci da parte dei destinatari, parco mezzi, autisti). Successivamente sono state ridefinite le procedure operative dei pianificatori e le interfacce con i sistemi per l’acquisizione dei dati delle consegne e la restituzione delle missioni di consegna per singolo mezzo.

Oggi tutto il processo in azienda è completamente automatizzato, ottimizzato ed integrato con il sistema operativo aziendale. Il numero dei pianificatori è stato ridotto e vede gli stessi impegnati a “validare” la pianificazione dei trasporti, non più a realizzarla.

è probabile che dopo una prima fase di start-up anche tale processo di validazione possa andare verso una riduzione (fino ad esaurirsi) e che i pianificatori diventino dei controllori del sistema provvedendo, attraverso l’osservazione dei risultatati della pianificazione, ad operare quell’attività di “fine tuning” con la continua manutenzione ed implementazione dei parametri.

Ma anche il ruolo degli autisti è cambiato, da “ultimo miglio” dell’attività di pianificazione dei trasporti ad esecutori del piano consegne predisposto, come peraltro avviene da tempo con i carrellisti guidati dal sistema IT che gestisce la mappa di magazzino.

In conclusione, se per il nostro cliente dal punto di vista di efficacia ed efficienza dell’attività di pianificazione dei trasporti il risultato è evidente (il processo di pianificazione passa da alcune ore a pochi secondi) non è tuttavia trascurabile il beneficio ottenuto attraverso l’ottimizzazione dei trasporti sull’impiego delle risorse (mezzi) per la consegna. Il grafico seguente riporta, su una settimana tipo, i chilometri totali percorsi dai mezzi rispetto a quando la pianificazione dei trasporti avveniva in modo manuale. A voi le conclusioni.


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