PREMESSA

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è lo strumento che il Governo italiano ha presentato alla Commissione Europea per delineare i contenuti dei progetti con i quali verranno spesi i fondi messi a disposizione dall’Europa nell’accordo raggiunto nel Consiglio Europeo del 17-21 luglio 2020 (NEXT GENERATION EU). Un accordo che riserva ad ogni Paese dell’Unione una cifra non superiore al 6,8% del suo PIL: per l’Italia si tratta di 209 miliardi di euro (81 a fondo perduto, 127 di prestiti). 

Il PNRR del Governo si muove all’interno di regole, imposte dalla UE, che qui riassumiamo:

1. Raccomandazioni specifiche al Paese
  • Orientare gli investimenti verso ricerca, innovazione e qualità infrastrutture, riducendo le disparità regionali
  • Migliorare l'efficienza della PA, in particolare investendo nelle competenze dei dipendenti pubblici, accelerando la digitalizzazione e aumentando l'efficienza e la qualità dei servizi pubblici locali
2. Sfide
  • Supportare la transizione verde e digitale
3. Missioni
  • Digitalizzazione ed innovazione della PA, sviluppo delle infrastrutture e servizi digitali del Paese (datacenter e cloud)
  • Smart districts e intermodalità logistica integrata
  • Valorizzazione delle politiche per il personale sanitario 

I criteri di valutazione da parte della UE terranno in considerazione che i progetti:

  • riguardino principalmente beni pubblici (infrastrutture, educazione e formazione, ricerca e innovazione, salute, ambiente, coesione sociale e territoriale)
  • siano rapidamente attuabili/cantierabili
  • siano monitorabili in termini di traguardi intermedi e finali, nonché del collegamento tra tali realizzazioni e gli obiettivi strategici del PNRR
  • prevedano per l’implementazione ed il finanziamento forme di partenariato pubblico-privato
  • prevedano un patto occupazionale 

L’emergenza Covid-19 ha dimostrato quanto sia necessario mettere in sicurezza il Paese in termini di capacità di affrontare altre future situazioni di crisi sanitaria. In questo contesto il Governo italiano intende dare seguito alle misure a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), già adottate con recenti provvedimenti, attraverso un piano di investimenti e misure organizzative e di politica industriale di medio-lungo termine. Tra gli altri, un investimento specifico sarà avviato per migliorare gli aspetti legati alla cronicità e alle cure a domicilio al fine di superare le attuali carenze del sistema delle RSA drammaticamente emerse nei mesi scorsi. 

Questo è dunque il tempo di scelte importanti per progettare e realizzare i miglioramenti della logistica, all’interno dei progetti NEXT GENERATION EU. Vediamo quali strade si potranno percorrere. 

LA SUPPLY CHAIN IN SANITA’

Un’efficiente supply chain dei materiali è uno strumento essenziale per la funzionalità della logistica sanitaria e del sistema sanitario, non solo per gli aspetti inerenti alla gestione dei beni, ma per garantire la stessa funzionalità del sistema negli aspetti più prettamente sanitari.

Al fine di dare una risposta qualificata alla richiesta di progetti innovativi e realizzabili da parte della Comunità Europea, OPTA ha individuato nella riprogettazione complessiva della catena di fornitura di beni e servizi nella sanità la chiave del miglioramento del servizio ai pazienti e di efficientamento dei costi. 

A tal fine, risultano prioritarie le aree tematiche riportate nel seguito (v. fig.1) dove la chiave di volta è l’integrazione dei flussi informativi grazie alla digitalizzazione dei processi: nella Macro-logistica, Micro-logistica e nella Logistica Domiciliare con l’introduzione di RFID, RTLS, automazioni e simulazioni finalizzate a migliorare il servizio e l’efficienza dei progetti in corso e di quelli nuovi.

L’innovazione digitale risulta lo strumento essenziale per creare l’infrastruttura tecnologica di base necessaria ai progetti di re-engineering organizzativo.

Fig.1Fig.1
MACRO-LOGISTICA
Progetti di centralizzazione e automazione di magazzini regionali e/o per area geografica per portare efficienza nella gestione della logistica sanitaria, unitamente all’ottimizzazione delle scorte e della rete distributiva. In quest’area l’obiettivo è di migliorare la qualità e l’efficienza del servizio erogato alle strutture sanitarie pubbliche.
Fig.2Fig.2

Per il miglioramento della macro-logistica (che significa passare dalla situazione rappresentata in fig. 2 a quella in fig.3) si può stimare un costo di realizzazione dell’intervento a livello nazionale di circa 0,27 mld€ annui, corrispondenti a 1.800 € per ogni posto letto, da cui deriverebbe un risparmio di € 0,375 mld€ annui, pari a €2.500 per ogni posto letto.

Fig.3Fig.3
Il risultato è possibile grazie all’applicazione di tecniche collaudate di ottimizzazione delle scorte e alla riduzione dei casi di disservizio per errori e per mancanza di prodotto. Ovviamente servono investimenti in tecnologia come quelli qui sotto riportati, ma è proprio per questo che bisogna cavalcare NEXT GENERATION EU.
Fig.4Fig.4
Fig.5Fig.5

MICRO-LOGISTICA
Progetti di riorganizzazione e informatizzazione della logistica di reparto con l’opportunità di offrire un “servizio completo” comprensivo di progettazione organizzativa, di strumenti software, hardware e di attività operative (movimentazione e gestione materiali).

Il miglioramento della logistica sanitaria di reparto può consentire di elevare la qualità dei servizi ai pazienti (miglioramento dell’appropriatezza e abbattimento del rischio clinico, drastica riduzione del tempo del personale sanitario per incombenze amministrative) rendendo percepibile l’effetto positivo dei progetti nella micro-logistica e riducendo contestualmente sprechi nei prodotti e nei farmaci (riduzione scaduti, dimensionamento scorte, tracciabilità dei consumi).

Si consideri che, a livello nazionale, la spesa annua per l’acquisto di beni sanitari, su cui può intervenire la micro-logistica, supera i 18 mld€, pari al 16% circa del Fondo Sanitario Nazionale. 

Un sistema di micro-logistica avanzato come quello riportato in figura 4 incide, in termini di costi (tra investimenti e servizi), per non oltre il 3% della spesa complessiva (stima 0,54 mld€), molto al di sotto del beneficio che se ne ricava in termini di solo risparmio sui consumi, che è circa 3 volte tale importo (stima conservativa).

Tale riduzione di spesa avrebbe conseguentemente un forte e benefico impatto per il SSN, quantificabile in almeno 1,2 mld€ annui al netto dei costi, senza contare il risparmio derivante da tutti gli altri benefici sopra elencati.

Un aspetto molto importante è la riduzione degli errori di somministrazione. La letteratura scientifica stima la percentuale degli errori di terapia compresa tra il 12% e il 20% del totale degli errori effettuati in ambito sanitario, con una netta prevalenza degli errori di trascrizione e somministrazione. La spesa annua per le conseguenze degli errori da farmaco si valuta intorno al 5% della spesa complessiva sanitaria italiana e stimabile in 5,9 mld€.

Anche in questo caso servono investimenti importanti (come quelli riportati nella Fig.5) i quali possono essere ampiamente coperti da NEXT GENERATION EU.


LOGISTICA DOMICILIARE

Progetti innovativi di logistica distributiva per portare la sanità a casa dei pazienti attraverso servizi specifici (appuntamenti, anonimato consegne, teleassistenza) e con l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale.

Lo sviluppo dell’assistenza sanitaria domiciliare ha l’obiettivo di depotenziare la pressione sulle strutture sanitarie migliorando contestualmente il livello di servizio ai pazienti. A questo occorre aggiungere il monitoraggio dei pazienti che consente una migliore pianificazione delle prestazioni sanitarie per evitare un’eccessiva variabilità nella richiesta di interventi in accesso.

I benefici per questo tipo di investimento sono analoghi a quelli della micro-logistica e della macro-logistica, ai quali si aggiungono i vantaggi della deospedalizzazione.

CONCLUSIONI E PROPOSTE

In conclusione, il miglioramento della supply chain nel SSN comporta una maggiore qualità del servizio al paziente ed è anche la chiave per la riduzione delle inefficienze.

Le proposte presentate derivano da esperienze concrete e da capacità progettuali consolidate in Italia e a livello europeo che garantiscono l’implementazione dei miglioramenti individuati e la riduzione del gap logistico ed organizzativo tra la sanità nazionale e quella europea.

Le leve di intervento si possono riassumere nei seguenti punti.  

Elevata qualità del servizio erogato al minore costo possibile mediante:

  • ottimizzazione dei processi logistici
  • riduzione delle tempistiche dedicate a ciascuna attività
  • riduzione del numero delle consegne urgenti
  • migliore impiego delle risorse umane 

Aumento della sicurezza per i pazienti e gli operatori sanitari:

  • riduzione dell’incidenza di errori di preparazione e di terapia
  • accresciuta accuratezza nell’operatività sanitaria
  • riduzione degli infortuni dovuti a manipolazione di materiali gestiti all’interno della struttura
  • disponibilità e facile fruibilità di storico completo delle operazioni effettuate 

Ottimizzazione della gestione delle scorte:

  • razionalizzazione delle scorte, sia a livello centralizzato che decentralizzato
  • ottenimento di scontistiche da parte di produttori e distributori
  • monitoraggio dei flussi nei vari passaggi intermedi, con migliore affidabilità delle giacenze 

Completa tracciabilità dei processi

  • possibilità di monitorare più efficacemente i costi per ogni singola attività clinica e gestionale 

I miglioramenti descritti possono essere applicati mediante ampi progetti sviluppati in collaborazione tra la committenza pubblica e i soggetti privati specialisti del settore, tramite lo strumento del PPP (Private-Public-Partnership) che consente di responsabilizzare i fornitori nella realizzazione e nella gestione dei servizi creati. Certo, occorrono risorse finanziarie ma l’Unione Europea le sta mettendo in campo con NEXT GENERATION EU e bisogna solo impiegarle per riuscire a colmare finalmente il gap che ci divide dai migliori Sistemi Sanitari Europei o magari anche superarli per efficacia di intervento e servizio al paziente.


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