Nobili Spa, azienda leader nel settore delle macchine agricole con sede a Molinella (BO), dopo aver intrapreso qualche anno fa un progetto di Lean Production che ha portato alla riorganizzazione della produzione, ha accettato la sfida di Industria 4.0 inserendo una stampante 3D in azienda.

Descriviamo il caso specifico con il contributo dell’Ing. Giacomo Rossi, qui nella doppia veste di consulente OPTA con anche un ruolo operativo aziendale nell’ambito della funzione Operations.

L’azienda, fondata nel 1945 e da sempre attenta alle tecnologie emergenti, ha recentemente investito sulla stampa 3D per la progettazione di trince ed atomizzatori. Così, il nuovo modello di trincia forestale NF 2000 della gamma Nobili da poco entrato sul mercato, sta raccogliendo pareri molto positivi da parte degli utenti. La chiave delle prestazioni vincenti di questo prodotto può essere individuata nelle nuove mazze a scomparsa in acciaio stampato e temprato, che consentono di triturare vegetazione incolta di ramaglia e tronchi con diametro fino a 30 cm. La trincia è adatta a lavori di disboscamento, pulizie dei sottoboschi e aree incolte con presenza di cespugli e rovi di grandi dimensioni.

La progettazione di queste mazze è stata possibile grazie alla Prototipazione Rapida che ha consentito di realizzare diversi prototipi in ABS per studiare “dal vivo” la geometria e le caratteristiche del tagliente.

Trattandosi di un investimento importante, la scelta di ricorrere ad una stampante 3D in azienda non è stata immediata. L’ufficio tecnico ha eseguito un’analisi approfondita della tecnologia e dei suoi potenziali vantaggi, entrando successivamente nel merito dell’individuazione delle stampanti 3D più idonee. Le persone che hanno seguito il progetto, oltre ad approfondire l’argomento attraverso specifici corsi di formazione, hanno anche avuto la possibilità di visitare alcune aziende che già operavano con questa tecnologia, potendo constatare i risultati delle molteplici applicazioni della stampa 3D. Diverse prove hanno consentito ai progettisti di analizzare in dettaglio lati positivi e negativi di ciascuna configurazione, per giungere alla fine alla realizzazione di prototipi funzionali ricavati “dal pieno”, mediante processi per asportazione di truciolo.

Dopo la lavorazione meccanica, questi prototipi sono stati confrontati con quelli ottenuti dalla stampante 3D per verificare che rispettassero i requisiti definiti. Superato il controllo, le mazze sono state sottoposte a trattamenti termici superficiali per raggiungere gli standard di durezza richiesti dal progetto. Infine, i prodotti così realizzati sono stati messi a dura prova sul campo in severi test di resistenza.

La stampante 3D è stata determinante anche per quanto riguarda l’analisi ergonomica dei componenti e del loro assemblaggio sulla trincia. I supporti delle mazze sul rotore, per esempio, sono stati studiati inmodo da favorire un rapido ciclo di saldatura ed un’elevata resistenza agli urti.

In tal senso, l’impiego della stampante 3D in azienda ha permesso di:

  • stampare diverse varianti della mazza
  • stabilire la forma definitiva della mazza in tempi brevissimi
  • confrontare il modello CAD con il prototipo funzionale
  • toccare con mano i componenti progettati a computer
  • abbattere i costi di progettazione di uno stampo per stampaggio a caldo (con il rischio di ulteriori modifiche molto costose)
  • mantenere la riservatezza del know-how

A seguito dell’esperienza acquisita sul campo, la stampante 3D in azienda non viene più utilizzata solo per realizzare prototipi “estetici” di mazze o coltelli per le trince, ma anche per produrre prototipi funzionali e funzionanti per atomizzatori o per realizzare componenti utili ad abbattere il tempo di setup di uno dei robot di saldatura. L’obiettivo, a questo punto, è quello di allargare il parco macchine per nuovi utilizzi futuri.


L’esempio della Nobili Spa dimostra come alcuni dei nostri clienti si siano già mossi da tempo e in modo proficuo in ottica Industria 4.0.


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Di OPTA
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