Nel corso degli ultimi anni il contesto in cui si trovano ad operare le aziende ha subito un deciso cambiamento, dettato da ritmi frenetici e da scambi di informazioni e dati sempre più frequenti e numerosi. 

L’avvento del 4.0 ha sicuramente contribuito a questa forte accelerazione, portando le aziende verso una maggiore sensibilità nei confronti di un tema strettamente collegato all’innovazione digitale: la tracciabilità delle informazioni. 

Nella logistica aziendale, la tracciabilità è un elemento fondamentale per poter gestire in maniera efficiente i processi all’interno del magazzino e, allo stesso tempo, garantire un elevato livello di servizio al cliente. In alcuni settori (vedi alimentare e farmaceutico) è altresì un requisito obbligatorio per la gestione e la preparazione del materiale. Tracciare le informazioni vuol dire memorizzare e acquisire un dato necessario al processo in modo veloce e affidabile, contestualmente al movimento fisico che si sta svolgendo. 

Vediamo quali sono le principali informazioni tracciabili all’interno dei processi logistici:

  • codice articolo (il più comunemente diffuso per tracciare le referenze dei materiali)
  • lotto/serial number spesso richiesto dai clienti
  • scadenza (in particolare in ambito farmaceutico ed alimentare)
  • ubicazioni/aree di magazzino per identificare in maniera puntuale le zone di stoccaggio
  • unità di carico/pallet per identificare il materiale movimentato e/o da spedire
  • mezzi di movimentazione per censire i mezzi utilizzati e tenere traccia dei relativi programmi di manutenzione
  • centri di lavoro per tracciare eventuali lavorazioni e preparazioni
  • personale per l’organizzazione, la pianificazione e il monitoraggio delle risorse 

Le tecnologie disponibili sul mercato per gestire la tracciabilità sono molteplici, ma quelle più diffuse e da più tempo sul mercato sono riconducibili al Barcode, l’RFID e, infine, l’RTLS.

BARCODE

È sicuramente la tecnologia più diffusa e matura in ambito logistico. Tramite codice a barre è possibile identificare e tracciare le diverse tipologie di informazioni evidenziate in precedenza. 

Nel corso degli anni si sono sviluppate diverse tipologie di barcode in funzione del loro utilizzo e delle informazioni che si vogliono memorizzare (ad es. Farmacode, EAN, SSCC, etc.). Il codice a barre è nato per permettere l’acquisizione di dati e informazioni in automatico con dispositivi di lettura elettronici (data capture). A tal proposito, tramite lettori di codici a barre collegati al PC è possibile inserire in automatico i dati all’interno dei sistemi informatici. 

Questa tecnologia garantisce un’acquisizione del dato rapida e senza errori rispetto all’imputazione manuale da parte dell’operatore. D’altra parte, la lettura del codice a barre richiede la visione diretta dispositivo-etichetta con i vincoli pratici del caso e, se l’etichetta è danneggiata, c’è il rischio di non poter leggere le informazioni contenute. 

Per limitare questo tipo di problema sono state sviluppate tecnologie più recenti come Data Matrix e Qr Code ovvero codici a barre a due dimensioni, adatti per essere utilizzati in supporti non cartacei direttamente stampati sul prodotto e contenenti al loro interno un maggior numero di informazioni rispetto ai prodotti tradizionali.

RFID

È una tecnologia di identificazione alternativa al codice a barre ma che, come quest’ultimo, può gestire informazioni diversificate. Il sistema si fonda su una tecnologia di acquisizione basata su onde RF ed è caratterizzato da:

  • un transponder detto TAG ovvero un dispositivo che contiene le informazioni e viene applicato all’oggetto da identificare (possono essere attivi o passivi)
  • un reader detto GATE cioè un dispositivo per leggere e scrivere le informazioni presenti nel transponder che può essere integrato in un terminale mobile oppure in un gate fisso. 

La tecnologia RFID fornisce nuove funzionalità rispetto al bar-code:

  • maggiore quantità di informazioni memorizzabili
  • informazioni aggiornabili
  • flessibilità operativa poiché il lettore può leggere senza il contatto visivo
  • identificazione univoca dato che ogni TAG ha un codice seriale che lo identifica
  • sicurezza, visto che le informazioni e le transazioni possono essere criptate
  • lettura in parallelo grazie al fatto che i lettori possono leggere rapidamente un numero elevato di TAG contemporaneamente;
  • dimensioni dei TAG anche ridotte che permettono di essere integrati nel prodotto. 

Il limite di questa tecnologia è dato dalle potenziali interferenze che intercorrono, in fase di lettura dei tag, con gli oggetti su cui sono applicati e, più in generale, con l’ambiente circostante. Notoriamente, infatti, la lettura dei tag RFID può risultare difficoltosa in particolari circostanze, ad esempio se applicati su oggetti metallici o contenenti liquidi.

Si può quindi affermare che la gestione di un articolo con tag RFID è strettamente collegata a:

  • caratteristiche fisiche e dimensionali dell’articolo
  • possibilità di applicazione sulla superficie
  • modalità di composizione del bancale
  • rischio di danneggiamento in fase di utilizzo. 

Proprio per questo motivo l’utilizzo del tag RFID è selettivo ed è necessario individuare gli articoli adatti all’impiego di questa tecnologia (ad esempio articoli critici per valore o per disponibilità). 

Nonostante le controindicazioni appena descritte, anche in questo ambito l’evoluzione tecnologia ha introdotto numerose migliorie ai sistemi RFID, aumentando notevolmente la capacità di rilevazione dei lettori. Si trovano infatti sul mercato soluzioni innovative che presentano gate di lettura evoluti con parti rigide e altre mobili che permettono la lettura completa di tutti i tag contenuti all’interno del bancale, piuttosto che terminali reader mobili che, indicando sul terminale l’articolo da cercare, permettono di rintracciare il prodotto all’interno del magazzino mentre si percorre la corsia.

RTLS

I sistemi di localizzazione in tempo reale, noti anche come sistemi di tracciamento in tempo reale, vengono utilizzati per identificare e tracciare automaticamente la posizione di oggetti o persone solitamente all'interno di un edificio o di un’area circoscritta. Questa tecnologia garantisce la completa tracciabilità dei flussi fisici interni all’azienda

Come descritto nell’articolo “Cosa sono gli RTLS e come possono migliorare le attività logistiche e produttive”, queste tecnologie sono tante e di vario tipo (GPS, WI FI, UWB, etc.), in relazione al grado di precisione richiesto e/o all’ambiente di utilizzo. In ogni caso, per determinare in modo automatico la posizione di un oggetto, questi sistemi si basano sulla triangolazione dei dispositivi di trasmissione (tag attivi) e di ricezione (antenne, gateway, etc.). 

I dati di geolocalizzazione vengono generalmente integrati all’interno di sistemi ERP, WMS e MES per consentire una gestione più efficiente, controllata e puntuale dei processi aziendali per i quali la tracciabilità diventa un requisito fondamentale. 

La lettura dei tag/codici barcode, infatti, è totalmente automatica ed è affidata ai dispositivi applicati sui carrelli elevatori, il che rappresenta un indubbio vantaggio soprattutto per quelle aziende in cui l’attività di handling material è molto intensa e l’implementazione del sistema barcode risulta difficoltosa per vincoli pratici (ad es. piazzali esterni) o culturali (operatori che non utilizzano i terminali). 

L’applicazione degli RTLS non deve essere vista, tuttavia, solo come una lettura automatica dei tag: questa tecnologia permette anche il tracciamento della movimentazione del materiale all’interno dei reparti. 

Un altro aspetto importante da evidenziare è il possibile utilizzo di questa tecnologia come dispositivo di sicurezza e anticollisione all’interno degli stabilimenti logistico/produttivi. Tramite la geolocalizzazione dei mezzi e degli operatori è infatti possibile rilevare comportamenti anomali delle persone o prevenire eventuali incidenti tra veicoli, riducendo ad esempio la velocità in automatico quando due mezzi si trovano a operare nella stessa zona. 

Per contro, l’RTLS è sicuramente la tecnologia che presenta maggiori complessità tra quelle descritte in precedenza, in quanto sono richiesti studi di fattibilità per verificare il tipo di infrastruttura da prevedere all’interno del magazzino, il tipo di rete per lo scambio dati e il relativo tipo di supporto tecnologico da applicare in funzione di mezzi/persone/materiale da tracciare. 

Non ultimo, l’investimento economico è sicuramente uno degli aspetti più significativi da tenere presente durante l’analisi di fattibilità. 

In conclusione, si può affermare che sono presenti diverse modalità per tracciare le informazioni all’interno delle aziende, anche combinabili tra loro e che, allo stesso tempo, non esiste una tecnologia migliore dell’altra ma esistono soluzioni diverse più o meno adatte alla situazione in cui ci si trova ad operare.

A maggior ragione, vivendo in un contesto tecnologico sempre più veloce e dinamico, diventa fondamentale svolgere un’analisi preliminare del proprio sistema logistico per verificare nello specifico la tecnologia più adatta all’azienda ed evitare investimenti sbagliati in fase di implementazione.




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